Adriana Torres è un'artista argentina, laureata in Architettura e Graphic Design. Illustratrice, ricamatrice e ceramista ha fondato Miga De Pan (briciola di pane), un piccolo brand di deliziosi oggetti realizzati a mano. Sono i suoi ricami però che hanno maggiormente fatto breccia nel mio cuore. Delicati e dall'aspetto acerbo, sono dei minuti stralci di storie che hanno per protagonisti animali, fiori, foglie e oggetti di uso quotidiano.
Il suo brand si è distinto con il “sigillo del Buon Design”, una distinzione ufficiale rilasciato dal Ministero dell’ Industria ai prodotti dell’ industria nazionale che si distinguono per innovazione, per l’impegno nelle produzioni del territorio, per la loro posizione nel mercato e la qualità del design.
Miga De Pan ha collaborato con aziende di alto livello quali Seletti, e partecipato a fiere internazionali rinomate in tutto il mondo come Pitti Bimbo e Maison & Object. Gira il mondo con i suoi workshop.
Cosa avrà risposto Adriana alle mie domande?
Sei nata e cresciuta in Argentina. Quanto la tua Terra, le tue origini e l’ambiente dove sei cresciuta hanno influito sul tuo lato creativo e sulle tue opere?
Sono cresciuta nei sobborghi di Buenos Aires, circondata dalla natura. Mia madre è un insegnante ed un’artista, e il mio padre un imprenditore. Ho studiato e letto molto, e credo di aver sempre saputo che sarei stata il boss di me stessa. Ricordo me stessa a otto anni a fare i miei compiti e disegnare il piano della mia casa. Ho scoperto in quel momento che avrei voluto essere un architetto. Non ho avuto un’infanzia felice da quando mori mio fratello, e vedevo il mondo in un modo tragico. Volevo studiare molte lingue ma ho potuto studiare solo inglese e tedesco. Mi ricordo, mentre camminando davanti all’instituto Dante Alighieri, quanto avrei voluto entrare!
“Finding beauty in imperfection” “Esaltare la bellezza nelle imperfezioni”. Questo è il tuo motto. Cosa significa esattamente e come intendi esprimerlo?
Amo riconoscere la mano di un artista o di un artigiano in un lavoro. Non mi piacciono ricami che sembrano fatti di macchina. Quando conosci una tecnica molto bene devi lasciare qualcosa aperto al caso. Mi piacciono gli errori perché dimostrano umanità.
Le tue creazioni spaziano in maniera trasversale dalle ceramiche, ai tappeti, ai cuscini ecc. Quali sono i tuoi materiali preferiti e quali soggetti ami di più ritrarre?
Mi piace lavorare la creta ma preferisco i tessuti. Amo i filati! Sto sempre imparando da sola una nuova tecnica. Il mio arte figurativa è composto da animali, piante, poltrone e maglioni. A volte anche case, oggetti di casa e mobili.
I temi ricorrenti sono quelli della natura e della dolcezza, almeno questo è ciò che si percepisce?
All’inizio, quando stavo ancora imparando a ricamare, un astrologo mi disse che il mio destino sarebbe stato in arte. Penso che avesse ragione. Io venero l’infanzia e forse le mie immagine potrebbero illustrare un libro per bambini. Cerco di trasmettere umorismo con le metafore. La natura è bella. Scelgo di dipingere la bellezza, gentilezza e amore. Per la tragedia abbiamo la vita stessa.
Guardando al futuro. Immagino avrai certamente qualche sogno nel cassetto e magari dei progetti già in cantiere. Hai voglia di farci qualche anticipazione?
Quando era bambina sognavo di girare il mondo (forse per questo il motivo per mio interesse nelle lingue...) Dopo, ho sognato di viaggiare per lavoro. Ho ricevuto un sussidio dal govero Argentino per sviluppare un progetto sulla ceramica, che devo completare entro l’anno. Mi è stato proposto di creare un libro sul ‘mio mondo’ e qualche progetto tessile a cui sto dedicando parte del mio tempo. Sto anche lavorando su alcune nuove collaborazioni, nuovi accessori di feltro per neonati ed una linea di abbigliamento per bambini. In più sto anche disegnando alcuni nuovi tappetti per El Espartano, e buttando giù degli schizzi per il mio primo show da solista per il 2019 ed il mio negozio online è quasi pronto!
Come già detto, la tua creatività è trasversale e abbraccia molti campi. Ce n’è qualcuno in particolare che ti affascina? Un terreno inesplorato che vorresti conquistare e sperimentare?
Esplorerò il mondo dei tessuti finchè muoio. Mi immagino da vecchia a fare un grande ricamo ma al momento lavoro punti molto piccoli con fili sottili. Credo che adesso devo ancora imparare e sperimentare molto sui tessuti, ceramiche e pittura.
Mi incuriosisce molto il tuo stile. Hai dei modelli a cui fai riferimento e da cui trai ispirazione?
Dipingo con gli occhi di un bambino… le mie guide sono I miei sogni e le mie visioni. Ho disegnato per molti anni, finchè non ho trovato il mio stile personale e quando cerco nel mio mondo immaginario interiore, credo di poter esprimere immagini personali. La mia insegnante di illustrazioni ci insegnò a ballare Gurdjieff o fare yoga prima di iniziare a disegnare, in modo da disegnare con il corpo e non solo con la testa. Lei ha avuto una grande influenza su di me.
Nel 2013 hai partecipato al Concorso FNA aggiudicandoti un premio molto importante. Hai scelto un soggetto molto particolare, certamente piuttosto insolito: un armadillo gigante. Vuoi spiegarci meglio il perché di questa scelta e quale messaggio intendevi comunicare?
Dovevo scegliere un animale dalla fauna nazionale per creare un pupazzo e io scelsi l’armadillo perchè sono a rischio di estinzione. Mi commuovo molto della situazione di animali a rischio, perché questo dimostra quanto possiamo essere crudeli.
Un paese che hai intenzione di visitare e perché?
Sto organizzando un tour in Europa per insegnare a dei corsi di ricamo. Ho in programma di visitare Londra, Berlino, Madrid, Barcellona, Bilbao e Anversa. Non sono mai stata in Giappone e spero molto di poterci andare un giorno.
Quando ero bambina sognavo spesso di volare, ma avevo sempre bisogno di stare seduta su qualcosa, come se non potessi volare da sola. Qualche volta sedevo su dei libri ed altre su delle foglie d’albero. Proprio l’altra notte, ho sognato che ero seduta ad aspettare il mio volo per Buenos Aires e mi era stato dato un passaporto con visto per il mio volo intermedio in un paese chiamato ‘Pink and Leberoni’. Il passaporto aveva le pagine piene di fiori, nella foto avevo una tiara e avevo un aspetto bellissima. Vorrei andare in quel paese un giorno e vorrei anche che questo diventasse un sogno ricorrente.
Film preferito?
Hayao Miyazaki’s My Neighbor Totoro.
Un libro che ti va di consigliare?
Bestiario, di Julio Cortázar.
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