Oggi sono particolarmente felice di condividere con voi un nuovo progetto DHG. Un video inedito che sa di buono e di bello. Rigorosamente etico e fondamentale per tutti coloro che vogliono avvicinarsi alla lavorazione delle fibre vegane con il feltro ad ago.
In questo video Ruth Pakcham, un’artista del feltro ad ago, ci racconta come utilizzare le fibre vegane. Lavorerà il ramie, il cotone, la canapa e il lino. Si possono scegliere queste fibre sia per una scelta personale ed etica (evitando quindi di usare le fibre animali come la lana) sia per pura sperimentazione. Vi accorgerete che con le fibre vegane otterrete dei diversi tipi di effetti e di conseguenza anche una diversa resa.
Ruth Packham ci racconterà quindi come utilizzare il cotone, il ramie, la canapa e il lino per il feltro ad ago. Ognuna di queste fibre ha dei pro e dei contro, però vi è una cosa in comune a tutte queste tipi di fibre, ovvero che se lavorate in una certa maniera, riusciranno ad infeltrire più velocemente delle fibre animali.
Iniziamo questo racconto del video tutorial delle fibre vegane, da una delle fibre più presenti sul mercato, ovvero il cotone. Alla mano il cotone è molto soffice e se poi andiamo a spezzettare la fibra ci accorgiamo che è molto corta. Per questo motivo si adatta alla perfezione per riprodurre l’effetto del pelo degli animali. Con questo tipo di fibra potrete dare sfogo alla vostra creatività. Nel video tutorial Ruth Packham ha scelto di realizzare una volpe, un lupo, un gufo e una farfalla.
Il ramié è invece una fibra lunga, brillante e molto resistente. È la fibra più inusuale che andremo ad esplorare oggi. È talmente resistente che rischia di rompere l’ago nel momento in cui le fibre si legano tra loro. Una volta finito il progetto che avete in mente, vi accorgerete che il ramié dà alla vostra opera una consistenza molto dura. Allo stesso tempo l’oggetto finale risulterà molto brillante. Inoltre, le fibre di ramié lavorate con la tecnica del feltro ad ago mantengono molto bene la forma desiderata. Proprio come Ruth Packham ci mostra nel video grazie alla creazione di un fiore.
La prossima fibra naturale presa in esame e di cui vogliamo parlarvi è la canapa. La fibra è molto lunga e se andate ad analizzare le fibre vi potrete accorgere come alcune sono più spesse e altre più fini. La canapa diventa resistente in breve tempo e assomiglia in questo al ramié. Mentre lavorerete le fibre vi accorgerete ben presto che si legheranno tra loro. Si creerà infatti un tipo di resistenza che rischierà di rompere l'ago se punciate troppo velocemente. Con questo tipo di fibra non è facile ottenere dei piccoli dettagli, come invece si può fare con le fibre animali. Il risultato con un po’ di pazienza è comunque interessante. L’opera una volta finita è molto compatta.
Il lino può sembrare molto simile al ramié ma non è altrettanto brillante. Inoltre le fibre sono molto lunghe e se le andate ad analizzare noterete anche che vi sono delle fibre più grossolane e quindi più grezze che si alternano a delle fibre più morbide. Prima di iniziare il vostro progetto vi consiglio di rompere il nastro di lino in più parti. Così facendo lavorerete con delle fibre un po’ più omogenee. Inoltre, vi conviene tenere le fibre in una sola direzione. Le fibre di questa pianta non legano molto tra loro e per questo è consigliabile fare più strati e lavorarli in una certa direzione. Ad opera finita, il risultato che otterrete sarà molto duro, per questo motivo la fibra del lino si adatta molto bene a diversi tipi di lavori.
E adesso non mi resta che lasciarvi al video tutorial. Grazie a Ruth Packham per essere stata la nostra Special Guest Fiber Star e ad Agnese Morganti per aver girato il video. Buona visione e fatemi sapere cosa ne pensate!
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