Anne Prédeau è una fiber artist francese ed è anche la donna dietro The Creative Fiber, ovvero un laboratorio artigianale dal quale escono fuori complementi d’arredo, soprattutto wall hanging, realizzati con le tecniche della tessitura, del ricamo e del needle punch.
Anne è una persona accomodante, tranquilla, molto sensibile e come tutti gli artisti anche un po’ disordinata. Dopo essersi laureata in Scienze della Comunicazione, decide di trascorrere un’intera estate a Londra per migliorare il suo inglese. Andò a finire che a Londra trovò un lavoro che le permise di pagarsi l’affitto di un appartamento e così rimase nella capitale inglese 3 anni. Si era innamorata di quella città e fu lì che il suo viaggio creativo ebbe inizio. Fin da piccola aveva dimostrato di avere un carattere estroso ma fu l’ambiente londinese a far emergere la sua vena creativa. C’è un aneddotto carino che Anne ama raccontare a proposito dell’inizio del suo percorso di fiber artist, e cioè quando mostrò per la prima volta a suo padre il suo wall hanging e lui le chiese se fosse una gonna! Anne pensò che la sua arte fosse decisamente fraintesa.
Adesso Anne vive a Rochelle, in Francia. Un luogo che frequentava da bambina durante le vacanze estive. Ha lavorato per un po’ di tempo come responsabile di un negozio e poi ha deciso di iniziare l’avventura di The Creative Fiber dandosi la possibilità di farla diventare la sua attività principale.
Ad oggi Anne realizza deliziosi wall hanging che vanno ad abbellire tante case in tutto il mondo, e organizza anche corsi.
The Creative Fiber ha realizzato per noi una coppia di cerchietti tessili diversissimi fra loro come schema cromatico, ma uguali nello stile. Sono bellissimi. Materici, perfettamente bilanciati e che ci ricordano i pomeriggi al luna park mangiando zucchero filato.
Per questi due pezzi ha scelto sia il tops extra fine merino che il filato Piuma che le fettucce in cotone.
E ora una bella intervista per conoscere meglio Anne!
Perché hai deciso di diventare una fiber artist?
Per me è diventato ufficiale nel 2017 quando ho creato il mio primo pezzo di arte tessile. L’ho realizzato per me stessa ma dopo averlo pubblicato sui social mi sono accorta dell’interesse suscitato negli altri poiché lo volevano acquistare. Fu così che vendetti il mio primo pezzo, in Australia. Non avevo mai preso sul serio il mio lavoro fino a quel momento. Mi considero una vera fiber artist però solo da qualche mese e, tutt’ora, qualche volta non mi sento nemmeno legittimata a sentirmi tale. Ma credo che sia un sentimento molto comune tra i piccoli imprenditori, giusto? Anche organizzare corsi mi aiuta a sviluppare più sicurezza in me stessa come fiber artist. Gli studenti si fidano di te ed è sempre un’incredibile esperienza condividere del tempo insieme. Io insegno loro la tecnica e loro mi danno in cambio inspirazione.
Il materiale con il quale preferisci lavorare?
Che io stia tessendo, o facendo needle punch o ricamando non ho un materiale preferito. Perché mi piace quando diversi materiali e colori vengono combinati. Ma se dovessi proprio sceglierne uno allora andrei sul morbido cordoncino di puro cotone.
Pensi che il paese dove sei nata abbia influenzato il tuo rapporto con la fiber art?
Quando vivevo a Londra mi innamorai dello stile di vita, della moda e dello splendore di quella città e sono certa che quell’ambiente mi ha aiutata a svelare la mia arte. Ora che sono tornata in Francia, sto scoprendo un altro tipo di connessione, ma forse anche migliore della prima perché mi sento maturata.
Il posto al quale ti senti più legata nella città dove vivi adesso, a Rochelle?
Il mare! Amo fare una passeggiata durante le giornate estive ma anche in quelle invernali. Il paesaggio cambia ogni giorno ed è un luogo che ritempra sia il mio corpo, che la mia anima, che la mia arte. Anche il Palem Café è un luogo in cui mi sento bene, accogliente. Soprattutto quando devo svolgere del lavoro amministrativo. Buon caffè, spazio stimolante e molta gente intorno. Il mix perfetto per la routine del lunedì mattina.
Il cibo che ti rende più felice?
Anche se sono francese scelgo il tiramisù! Potrei mangiarlo a colazione, a pranzo e a cena! Sembra normale per una drogata del caffè quale sono!
Uno dei momenti che ti appagano di più?
Mi piace tanto il momento in cui finisce un corso tenuto da me. Quando le persone si sentono felici e lasciano lo studio con una loro creazione in mano. La loro felicità fa sentire felice anche me.
La tua fonte d’ispirazione?
Non sono sicura di averne una. Ovviamente guardo i social media come tutti ormai, ma trovo che sia inutile cercarci ispirazione. Anzi è quasi frustrante da questo punto di vista perché ti costringe a paragonarti continuamente agli altri. Questo è quello che faccio per ampliare la mia creatività e dare il benvenuto all’ispirazione: luce naturale del mattino, latte di cocco caldo (il mio preferito), scrivania ordinata, tante fibre colorate, smartphone per scattare foto delle fibre combinate fra loro e dopo è tutta una questione di saper visualizzare/immaginare quello che può venire fuori. In questo sono molto brava tra l’altro. Gli altri di solito disegnano o scrivono io invece cerco di visualizzare il risultato finale.
Hai un mentore nella fiber art?
Il primo artista che ho iniziato a seguire è Elsie di @reformfibers, lei è così brava! E adoro anche il modo in cui insegna la creatività alle sue ragazze. Lei rappresenta quel tipo di persone che ce l’hanno fatta nella vita perché gestiscono famiglia senza sacrificare l’ambizione lavorativa. Anche Ariane di @blanc_laine è una donna che seguo sin dal mio esordio nel mondo della fiber art. Amo lei e le sue creazioni così intime e morbide.
Il libro immancabile per qualsiasi fiber artist?
Weave this di The London Loom. È molto ispirante, colorato e facile da seguire. È anche il primo libro che ho letto sul mondo delle fibre, anche per questo è molto speciale per me.
Nuovi progetti?
Beh, come artista ho sempre per la testa nuove idee. Ma il progetto principale del 2022 è decisamente la realizzazione del mio primo kit per il needle punch. Una cosa molto figa! Mi piacerebbe anche sperimentare un nuovo filone creativo che veda insieme fibre e pittura. Due differenti mondi che si sposano. Mi sono dimenticata di dire che amo la pittura con gli acquerelli. È un modo per staccare dal mio lavoro. Infine, siccome sono convinta che l’artigianato aiuti le persone a sentirsi meglio sia dentro che fuori, mi piacerebbe far nascere un’associazione che aiuti le persone a farle sentire meglio attraverso il crafting.
Se ti è piaciuta questa intervista a The Creative Fiber e vuoi scoprire un'altra artista di questo settore allora ti consigliamo di leggere un wall hanging floreale di Solipdiy per la giornata della Terra.
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